Io vedo le stelle: una campagna per raccontare l’epilessia e abbattere lo stigma sociale
Io vedo le stelle: questo il nome della campagna di awareness realizzata dalla Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) con il contributo non condizionato di Angelini Pharma, che ne è unico Sponsor.
Le stelle, che nell’immaginario collettivo simboleggiano i desideri e gli alti traguardi e, allo stesso tempo, richiamano gli scintillii che si manifestano durante un attacco epilettico, danno origine a un concept ambivalente e impattante che mira a sensibilizzare le persone affette da questa patologia. Il messaggio veicolato è infatti un’esortazione a non arrendersi, ad avere speranza e a raggiungere la consapevolezza che, con il giusto supporto, una migliore qualità di vita oggi è possibile.
La campagna non si rivolge solo ai pazienti e ai loro caregiver ma parla anche all'opinione pubblica, ai media e alla comunità scientifica.
Io vedo le stelle prenderà ufficialmente il via il 14 febbraio in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia e vedrà il suo testimonial in una persona che, le stelle, le conosce bene: Umberto Guidoni, astronauta italiano che per due volte ha viaggiato nello spazio a bordo dello Space Shuttle e che è stato il primo europeo a mettere piede nella Stazione Spaziale Internazionale.
La campagna sarà presentata in anteprima durante una conferenza stampa che si terrà, mercoledì 9 febbraio, a partire dalle ore 11.30. Per l’occasione, interverranno la dottoressa Laura Tassi, Presidente LICE e dirigente medico in Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson presso l’Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, e il professor Oriano Mecarelli, Past President LICE, neurologo e ricercatore presso il Dipartimento di Neuroscienze Umane, Sapienza Università di Roma. È possibile partecipare alla conferenza stampa cliccando su questo link.
La sponsorizzazione di questa iniziativa segna una tappa importante nell’affermare l’impegno di Angelini Pharma nell’ambito dell’epilessia e ne evidenzia la volontà di supportare i pazienti nel loro percorso, dimostrando che, contrariamente a qualsiasi tipo di stigmatizzazione, chi è affetto da questa patologia può godere di una vita normale e ricca di opportunità.