Sofferenza e comunicazione in medicina, medici, psicologi e giornalisti a convegno. Con ANT e Fondazione Angelini una giornata di studi sulla sofferenza e le strategie relazionali utili ad affrontarla
La sofferenza può accompagnare infinite situazioni cliniche ed è necessario che i professionisti della salute imparino a sospettarne sempre l’esistenza, a indagarla e ascoltarla. È in realtà vero che un’attenzione empatica verso la sofferenza, non potrà certo modificare le basi biologiche della malattia, ma potrà costituire un potente elemento di supporto.
Un convegno, promosso da Fondazione ANT insieme a Fondazione Angelini con il patrocinio di Sicp, Ordine dei Medici di Bologna e Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, indaga il tema Sofferenza e comunicazione in medicina, con un programma pensato per approfondire il tema della sofferenza in medicina e delle strategie comunicativo-relazionali più adeguate per affrontarla.
Nel corso della giornata congressuale, in programma venerdì 24 febbraio 2017dalle ore 9nella sede di Fondazione ANT a Bologna(via Jacopo di Paolo, 36), saranno discussi alcuni dei molti esempi di sofferenza incontrabili nell’agire clinico. Un esempio classico è costituito dall’associazione dolore-sofferenza, fenomeno che colpisce in Italia oltre 12 milioni di persone, ma eguale importanza ha naturalmente la sofferenza collegata ad una diagnosi con prognosi negativa e la sofferenza collegata a situazioni terribilmente ansiogene di emergenza. Esiste poi, campo ancora poco esplorato, della sofferenza dei professionisti della salute di fronte al fallimento del loro intervento.
La Fondazione Angelini è orgogliosa di collaborare con Fondazione ANT nella lotta al dolore.- commenta l’Avv. Claudio Santini, Direttore della Fondazione Angelini - In medicina si incontrano molte forme di sofferenza, da quelle legate al dolore fisico alla diagnosi di malattie gravi fino alla sofferenza di chi assiste le persone malate. Contribuendo a realizzare questo evento, la Fondazione Angelini punta a migliorare la comunicazione nel confronto quotidiano con la sofferenza”.
Parteciperanno al convegno in veste di relatori medici, psicologi e filosofi, poiché il tema della sofferenza non si limita agli aspetti tecnici ma richiede una riflessione culturale ben più vasta.
Alla giornata, moderata da Egidio A. Moja, professore ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Milano e da Silvia Varani, responsabile del Dipartimento di Psico-oncologia di Fondazione ANT, interverranno personalità d’eccellenza nel panorama nazionale: Guido Fanelli, direttore scientifico di Fondazione ANT e padre della legge 38/2010 sul diritto di accesso alle terapie del dolore, il medico e giornalista Roberto Satolli, Maria Conforti, professoressa di Storia della Medicina dell’Università La Sapienza di Roma, Sandro Spinsanti, direttore Istituto Giano per le Medical Humanities, Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico e responsabile nazionale Area Dolore e Cure Palliative SIMG, Franca Benini, responsabile del Centro Regionale Veneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche, Guido Biasco, presidente della Conferenza Nazionale Permanente dei Direttori di Master in Cure Palliative e Terapia del Dolore, Fabrizio Consorti presidente della Società Italiana di Pedagogia Medica, Stefano Caracciolo, professore ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara, Pio Enrico Ricci Bitti, professore emerito di Psicologia Generale dell’Università di Bologna, Claudio Cassardo, psicoanalista membro associato della SPI e dell’IPA,Alberto Zoli direttore generale Azienda Regionale Emergenza Urgenza della Regione Lombardia. Chiuderà la giornata un intervento dello psicologo e attore Paolo Vergnani, formatore esperto di comunicazione interpersonale, motivazione e gestione delle crisi e dei conflitti.
Come sottolinea il Prof. Egidio A. Moja, moderatore della giornata: La sofferenza in medicina rappresenta una dimensione presente in molte consultazioni cliniche ed in tutte le specialità. Si collega ad avvenimenti diversissimi, che vanno dalla diagnosi di una malattia mortifera all’apparente semplice attesa dei risultati di un esame clinico. La sofferenza è difficilmente definibile ed altamente personale. Non esistono linee guida per affrontarla ma i professionisti della salute debbono affrontarla quotidianamente. Al ‘come’, sul piano della comunicazione, è dedicata questa giornata di Bologna.
Il convegno “Sofferenza e comunicazione in medicina” si inserisce nei percorsi formativi che ANT propone costantemente ai propri operatori e a tutti i professionisti sanitari interessati all’ambito delle cure palliative e dalla terapia del dolore– commenta Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT -Questo perché siamo fermamente convinti che sia necessario offrire ai pazienti e alle famiglie un’assistenza globale, in grado di gestire al meglio non solo gli aspetti strettamente medici della patologia, ma anche le delicate dinamiche psicologiche e comunicative che tanto incidono sulla qualità di vita dei nostri assistiti.”
“Un esempio particolarmente drammatico dell’apparire della sofferenza in medicina – spiega Guido Fanelli- è costituito dal suo associarsi al dolore somatico. Il dolore impoverisce l’uomo e lo riduce a “sofferenza”. Di straordinaria importanza da questo punto di vista appaiono i progressi farmacologici attuali nella terapia del dolore. La farmacologia però da sola non basta: è necessaria una consapevolezza molto più matura di queste tematiche e dei problemi ad esse connessi da parte dei professionisti sanitari e della società in generale”.