Il dolore pediatrico c'è e va curato: il nuovo "Poster sulla gestione del dolore nel bambino" spiega perché e come
Milano, 21 marzo 2013
In Italia si stima che più dell'80% dei ricoveri in ambito ospedaliero pediatrico sia dovuto a patologie che presentano, fra i vari sintomi, anche dolore[1]. Nonostante questa situazione il dolore del bambino continua a essere oggetto di un'attenzione limitata con un conseguente peggioramento della prognosi attuale e futura per il piccolo paziente e della qualità della vita del bambino e della famiglia.
Sensibilizzare il personale medico e l'opinione pubblica sull'importanza del dolore pediatrico promuovendone la diagnosi e il trattamento con gli approcci terapeutici più appropriati.
Con questo obiettivo e con il contributo incondizionato di Angelini, è stato realizzato il Poster sulla gestione del dolore nel bambino, curato dalla dott.ssa Franca Benini (Responsabile del Centro regionale Veneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche e Membro della Commissione Nazionale terapia del dolore e Cure Palliative).
L'iniziativa vuole fornire ai pediatri ospedalieri e di famiglia strumenti adeguati per rispondere ai bisogni di analgesia dei piccoli pazienti. I contenuti del Poster, estratti dal volume del Ministero della Salute "IL DOLORE NEL BAMBINO - Strumenti pratici di valutazione e terapia", rappresentano informazioni valide e di facile utilizzo per misurare e trattare il dolore nel modo più adeguato possibile. Il Poster presenta le principali modalità di misurazione e diagnosi del dolore e le opzioni terapeutiche, farmacologiche e non, da utilizzare con i bambini e verrà distribuito a oltre 10.000 pediatri di libera scelta e ospedalieri.
"In questo modo si vuole assegnare un ruolo primario ai pediatri, i quali, specificamente formati, potranno gestire loro stessi la maggior parte delle richieste assistenziali" - dichiara la dott.ssa Franca Benini - "così da prestare una prima risposta alle esigenze di cura e intervento sul dolore".
La misurazione del dolore
Per lungo tempo il problema del dolore nel bambino è stato sottovalutato e, fino a pochi anni fa, si pensava che il neonato e il bambino non provassero dolore con la stessa intensità dell'adulto. In realtà, oggi sappiamo che, a parità di stimolo doloroso, il neonato e il bambino piccolo percepiscono più dolore rispetto alle età successive. Nel bambino malato il dolore è un sintomo frequente e trasversale che mina l'integrità fisica e psichica con un notevole impatto sulla qualità di vita del paziente e dei suoi familiari.
Per curare in modo efficace il dolore nel bambino è innanzitutto necessario misurarlo, cioè quantificarlo attraverso strumenti adeguati. Un primo metodo è la valutazione soggettiva del dolore, che si basa sulle indicazioni fornite dal bambino stesso. Tuttavia, non sempre il bambino può o riesce a riferire l'entità del dolore provato. In tali casi, è necessario utilizzare scale di misurazione del dolore che ne permettono una valutazione indiretta, basata sull'osservazione del comportamento, dei movimenti, dei parametri fisiologici.
Esistono molte scale al gometriche utilizzabili nelle diverse età pediatriche, fra queste le più utilizzate e proposte per efficacia ed applicabilità sono:
- Scala FLACC per neonati e bambini al di sotto dei 3 anni o con deficit motori o cognitivi. Tale sistema di misurazione si basa sull'osservazione del comportamento del bambino attraverso l'analisi di volto, gambe, attività, pianto e consolabilità
- Scala con le facce di Wong-Baker per bambini di età superiore ai 3 anni. Va somministrata al bambino chiedendogli di indicare qual è la faccia che corrisponde al male o al dolore che prova in quel momento
- Scala numerica per i bambini dagli 8 anni in su, cioè quando il bambino ha acquisito le nozioni di proporzione che gli consentono di indicare l'intensità di dolore che prova scegliendo il numero corrispondente
Il trattamento del dolore
Il dolore nel bambino va sempre trattato perché peggiora la qualità della vita, lascia traccia nella memoria ed è sempre possibile la sua cronicizzazione. Inoltre stimoli dolorosi ripetuti, se non trattati, determinano modificazioni strutturali e funzionali persistenti del sistema nocicettivo/antalgico che rimangono per tutta la vita e modificano la soglia del dolore.
Gli approcci terapeutici utilizzati sono trattamenti farmacologici e non.
Le tecniche non farmacologiche differiscono tra loro in base alle fasce di età e vanno dal contatto fisico (toccare, accarezzare, cullare) per i bambini fino ai 2 anni, al gioco, al racconto di storie e alla lettura di libri fino ai 6 anni e comprendono anche il ricorso alla musica e a tecniche di respirazione per i bambini fino ai 13 anni.
Il poster inoltre si sofferma a illustrare le opzioni terapeutiche farmacologiche utilizzate nel trattamento del Dolore: paracetamolo, farmaci antinfiammatori non steroidei e farmaci oppioidi.
"Il paracetamolo è il farmaco analgesico tradizionalmente più usato in età pediatrica." - dichiara la dot.ssa Franca Benini - "Non è gastrolesivo e per la scarsità di effetti collaterali è indicato come uno dei farmaci di prima scelta nel trattamento del dolore lieve-moderato".
La Campagna NienteMale
Da tempo Angelini è attivamente impegnata nell’ambito del dolore e il suo impegno in comunicazione si concretizza attraverso www.nientemale.it, il portale web multitarget che ha l’obiettivo di favorire una maggiore conoscenza del dolore e della sua gestione ottimale presso medici, farmacisti e pubblico.
All’interno degli obiettivi e delle azioni già previste dal portale, si inserisce lo sviluppo di nuovi progetti rivolti sia alla classe medica che ai pazienti.