Emorragia ed epistassi

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Per emorragia si intende la perdita improvvisa e intensa di sangue. Se la quantità di sangue che si perde supera il litro si può verificare uno stato di shock. I sintomi dipendono dalla sede dell'emorragia e in genere si accompagnano a: polso accelerato, sete con nausea e vomitovertigini,offuscamento della vistapelle fredda e sudata. La prima cosa da fare è di tamponare la ferita con materiale sterile e comprimere. Poi, è bene mantenere in alto la zona colpita e mettere il ferito in posizione supina. Dopo un primo soccorso il colpito va trasportato subito al Pronto Soccorso più vicino. L'epistassi, ossia la perdita di sangue dal naso, può dipendere da diverse cause: vasodilatazione da caldo, pressione alta, trauma, o, quando si verifica nei bambini, presenza di vasi gonfi e tortuosi perché non ancora perfettamente formati. In questi casi si deve applicare sul naso una borsa del ghiaccio o un panno bagnato con acqua fredda e comprimere con decisione le narici per almeno dieci minuti. La testa del colpito va piegata in avanti per evitare che il sangue sia deglutito ed esca dalla bocca. È bene applicare normale cotone idrofilo nelle narici; in farmacia è disponibile un prodotto da applicare direttamente nel naso.

Emorragie e dintorni

Un'emorragia è una fuoriuscita di sangue dai vasi. A seconda se il sangue si riversa all'interno o all'esterno del corpo si ha un'emorragia interna o esterna. Si possono distinguere le emorragie venose, arteriose e capillari a seconda dei vasi interessati. Le emorragie venose sono riconoscibili perché il sangue che fuoriesce è di colore scuro e fluisce lentamente e in modo continuo e uniforme lungo i bordi della ferita. Nelle emorragie arteriose, invece, il sangue ha un colore rosso vivo e fuoriesce "a spruzzi" (in sincronia con il battito cardiaco). Le emorragie capillari, infine, interessano i vasi sottocutanei e superficiali: in questo caso il sangue è di colore rossastro e fuoriesce a gocce intorno alla lesione. Se non si verifica una lacerazione della cute compare un ematoma (sangue che si raccoglie sotto l'epidermide) mentre sulla pelle è visibile un'ecchimosi, ossia una chiazza che inizialmente è di colore rosso, poi, con il passare delle ore, diventa violacea e infine giallastra prima di scomparire.

Le emorragie capillari sono le meno gravi. Per curare l'ematoma è sufficiente porre una borsa del ghiaccio sulla parte per provocare una vasocostrizione. In caso di lacerazione della cute è utile sciacquare con acqua fredda e raffreddare con ghiaccio. Se la zona contusa è un arto è consigliabile sollevarlo più in alto del corpo per attenuare l'emorragia, tamponare con una benda sterile e, dopo aver disinfettato la ferita con acqua ossigenata o un altro disinfettante, applicare una fasciatura.

Le emorragie venose si possono arginare, dopo una buona disinfezione, ponendo sulla ferita una garza sterile o un fazzoletto pulito e tamponando. Può anche essere utile applicare una fasciatura, che non deve essere troppo stretta per non rischiare di arrestare la circolazione. Anche in questo caso, se la parte interessata è un arto, si può alzarlo al di sopra del corpo per far diminuire l'afflusso di sangue.

Nel caso di emorragie arteriose l'intervento deve essere tempestivo perché la quantità di sangue è di solito molto elevata rispetto alle emorragie venose. Se l'emorragia non è molto abbondante è sufficiente tamponarla con una garza sterile o un fazzoletto pulito, dopo aver disinfettato la parte. Se invece interessa grandi vasi è necessario fare delle compressioni sulle arterie al di sopra della ferita per limitare la fuoriuscita di sangue. Il laccio emostatico va usato solo nei casi più seri e di assoluta necessità.

Emorragia esterna
Le emorragie esterne sono facili da rilevare e possono essere controllate premendo direttamente sulla ferita o sollevando la parte sanguinante o, ancora, comprimendo l'arteria che rifornisce l'area sanguinante.
In caso di emorragia esterna quindi è bene:

  • sdraiare l'infortunato in posizione orizzontale e sollevare la parte sanguinante (a meno che non si sospetti una frattura)
  • se la ferita è grande unire tra loro i margini premendo con la punta delle dita per circa 10 minuti
  • premere sulla ferita un tampone, un rotolo di garza o un fazzoletto e fermarlo con una benda ben aderente.

Emorragia interna
Le emorragie interne sono meno evidenti rispetto a quelle esterne in quanto il sangue che esce dai vasi sanguigni si riversa all'interno dell'organismo. L'emorragia non è quindi visibile e i sintomi consistono in:

  • pallore
  • estremità fredde e violacee
  • stato di agitazione
  • polso rapido e debole, a volte impercettibile
  • respirazione rapida e superficiale
  • a volte, possono comparire offuscamenti alla vista, sete violenta, ronzio alle orecchie.

La prima cosa da fare è chiamare l'ambulanza dando all'operatore sanitario le più dettagliate informazioni possibili. Mettete quindi l'infortunato in posizione antishock (sdraiato a terra con le gambe in alto per favorire l'afflusso di sangue al cervello) e copritelo con una coperta in attesa del trasferimento in ospedale.

Tipi di emorragia

Oltre alla differenziazione tra emorragia interna (fuoriuscita di sangue dai vasi all'interno del corpo) ed emorragia esterna (fuoriuscita di sangue dai vasi all'esterno del corpo) si distinguono anche l'emorragia cutanea o sottocutanea (petecchia, ecchimosi, porpora, ematoma), delle mucose (per esempio l'epistassi), articolare (emartro) e viscerale (per esempio, emorragia cerebrale). Vediamole nel dettaglio (per l'emorragia delle mucose rimandiamo alla parte relativa all'emorragia dal naso).

Cutanea e sottocutanea
Tra le emorragie cutanee ci sono la petecchia, l'ecchimosi, la porpora e l'ematoma.
La petecchia è un'emorragia di piccole dimensioni dovuta alla fragilità dei capillari, a eventi traumatici o a malattie della coagulazione. Le petecchie sono piccole macchie puntiformi della pelle e delle mucose, di colore rosso porpora.
L'ecchimosi, o livido, è la raccolta sottocutanea di sangue dovuta alla rottura di piccole arterie o vene per traumi più o meno violenti. Può indicare un difetto di coagulazione, dovuto a deficit delle piastrine, o a fragilità della struttura dei vasi sanguigni. Può interessare qualsiasi tessuto, muscoli, cute, mucose, ossa. Il meccanismo con il quale si produce può essere ricondotto a quattro modalità: da trazione, da schiacciamento, da suzione e da sforzo. L'ampiezza dell'ecchimosi dipende dal tipo di vaso leso e quindi dalla quantità di sangue perso. Importanza hanno anche l'età (i tessuti giovani sono molto più irrorati), stati patologici preesistenti (nell'emofilia, una malattia ereditaria causata dalla mancanza di alcuni fattori della coagulazione necessari per la normale circolazione del sangue, si hanno perdite di sangue imponenti) e la zona anatomica interessata.
La porpora che si evidenzia a livello delle mucose gastriche e dell'apparato uro-genitale, o della cute, è dovuta a un'alterazione della permeabilità vascolare che permette la fuoriuscita di piccole quantità di globuli rossi a causa della diminuzione del numero delle piastrine. È una malattia a evoluzione cronica che talora si manifesta ad accessi e compare, solitamente, prima dei 25 anni. Tra le cause più comuni ci sono gli agenti esterni (traumi, esposizione al sole) e le infiammazioni (capillarite).
Per ematoma si intende la raccolta di sangue in un organo o in tessuto, dovuta a rottura di un vaso sanguigno. Il sangue che si raccoglie diventa sempre più denso e ricco di cellule e, stimolando la reazione dell'organismo, porta alla formazione di tessuto connettivo nell'area lesa. Tra le cause più frequenti di ematoma ci sono i traumi e le malattie della coagulazione.

Articolare
Una tipica emorragia articolare è l'emartro, ossia il versamento e l'accumulo di sangue in una cavità articolare. Si manifesta con gonfiore, dolore e riduzione dei movimenti dell'articolazione. Può essere di natura traumatica oppure può verificarsi in un'articolazione già sofferente per alterazioni vascolari. La sede più colpita è il ginocchio, in quanto più esposto ai traumi. L'emartro è molto comune nelle persone con emofilia, nelle quali, in seguito a traumi anche lievi, le emorragie si ripetono con notevole frequenza e possono provocare una riduzione permanente della motilità articolare, a causa dell'infiammazione prodotta in seguito al versamento di sangue.

Viscerale
L'emorragia cerebrale, un tipo di emorragia viscerale, ha luogo nel cervello o tra le membrane che lo avvolgono. La causa più frequente è l'ipertensione arteriosa, ma ci possono essere altre cause, per esempio i traumi e le malattie del sangue (emofilia).

Emoraggia dal naso

L'epistassi, o emorragia dal naso, è la perdita di sangue dal naso, in seguito alla rottura di uno dei tanti vasi sanguigni presenti nel setto nasale. Essa può capitare spontaneamente senza una causa precisa o essere provocata da diversi fattori, molto spesso banali, per esempio un'eccessiva esposizione al sole o un piccolo trauma. In ogni caso l'epistassi non è preoccupante e può presentarsi facilmente in varie situazioni e a qualsiasi età.

Sintomi
I sintomi principali sono:

  • fuoriuscita del sangue dalle narici
  • un senso di stordimento può essere presente se la perdita di sangue è molto forte

Cause
Le cause principali di questo tipo di emorragia sono:

  • un piccolo trauma, per esempio quello dovuto al soffiarsi il naso troppo violentemente
  • frattura del naso
  • pressione sanguigna alta
  • vene varicose
  • altitudine elevata
  • corpi estranei nel naso
  • un'eccessiva esposizione al sole, che essicca eccessivamente la parte interna del naso
  • un'infezione, come il raffreddore o la sinusite.

Cosa fare
La prima cosa da fare è far sedere il colpito con la schiena eretta e con la testa flessa in avanti e fargli stringere le narici tra le dita: la posizione è importante per evitare che il sangue defluisca nella gola, perché questo creerebbe un ulteriore fastidio. È bene poi allentare eventuali indumenti stretti. L'emorragia può essere controllata comprimendo dall'esterno la narice dalla quale esce il sangue per 5-10 minuti, tenendo sempre la testa piegata in avanti. In caso di insuccesso si può cercare di arrestare il sanguinamento introducendo nella narice dei piccoli tamponi di garza imbevuti con qualche goccia di un decongestionante nasale. Il sangue va sempre sputato e mai deglutito.
In caso di episodi abbastanza frequenti può essere utile umidificare maggiormente l'ambiente in cui si vive, così come può essere utile dormire con la testa più sollevata del solito. Dopo un episodio di epistassi, comunque, si può riprendere la normale attività se ci si sente bene, evitando, nei giorni successivi, sforzi troppo intensi.

È necessario rivolgersi ad un medico per un adeguato trattamento se l'emorragia non cessa o se:

  • compaiono lividi in altre parti del corpo che possono far pensare a problemi nella coagulazione del sangue
  • compare febbre al di sopra dei 38°C
  • la perdita del sangue dal naso si ripete e si fa più frequente e abbondante
  • si avverte una forte nausea o vomito, segno dell'ingestione di una parte del sangue perduto.

Prevenzione
Una piccola quantità di olio di vaselina applicata sulla parete centrale (setto) della parte interna del naso è spesso utile per combattere la secchezza e l'irritazione della mucosa.
Per una buona prevenzione, poi, può anche essere utile aumentare l'umidità della stanza da letto durante la notte con un umidificatore. Se si soffre di rinite allergica, il trattamento con antistaminici può interrompere il circolo vizioso prurito-sanguinamento.