Scarlattina

La scarlattina è causata da un batterio, lo Streptococco Beta-emolitico di gruppo A, che penetra attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori, ed è l'unica tra le malattie esantematiche tipiche dell'infanzia a non essere di origine virale. Può trasmettersi facilmente per via aerea (con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando) o attraverso il contatto diretto con le secrezioni della persona malata, per esempio il muco e la saliva.

Scarlattina
In genere colpisce i bambini tra i 3 e i 10 anni di vita. L'incubazione dura, in media, 3-5 giorni quando iniziano a comparire i primi sintomi. Questi si manifestano con un rialzo termico improvviso (fino a 39°-40°), associato a brividi, mal di testa, vomito e mal di gola. Dopo alcuni giorni compare l'eruzione cutanea (in termine medico esantema), che interessa all'inizio le ascelle, il collo e l'inguine e poi si estende al resto del corpo. Il viso è molto arrossato, tranne l'area intorno alla bocca che rimane bianca. L'eruzione cutanea scompare dopo tre-sette giorni e la guarigione avviene in circa due settimane.

Complicazioni
Se il bambino si ammala bisogna curarlo con attenzione, perché la scarlattina può portare delle serie complicazioni, come la febbre reumatica o reumatismo articolare acuto, una malattia che colpisce le articolazioni delle mani e dei piedi e che richiede il ricovero in ospedale.

Cura
La guarigione avviene in circa due settimane. È bene che, durante la malattia, i genitori tengano il bambino a letto, a riposo, poiché i sintomi di questa infezione sono piuttosto intensi e il piccolo può apparire particolarmente spossato. Inoltre occorre idratare molto il bimbo, dandogli spesso da bere e proponendogli una dieta a base di cibi liquidi. Trattandosi di un'infezione batterica, la scarlattina viene curata con gli antibiotici: la cura deve essere seguita almeno per dieci giorni, ma già dal terzo giorno il bambino non è più contagioso. In caso di dubbio, per accertarsi che si tratti di scarlattina, il pediatra può fare al piccolo l'esame del tampone faringeo, per verificare la presenza del batterio sospetto (streptococco Betaemolitico di gruppo A).