Quarta, quinta, sesta malattia
Oltre a quelle conosciutissime, come varicella, rosolia e morbillo, esistono malattie esantematiche che sono state denominate secondo l'ordine in cui vennero individuate: si tratta della quarta, della quinta e della sesta malattia.
Quarta malattia
La quarta malattia è una malattia provocata dallo Streptococco beta-emolitico di gruppo A e colpisce in prevalenza i bambini. Essendo provocata da un batterio, non porta gravi conseguenze, neanche se presa in gravidanza. Può però provocare alcune complicazioni, per esempio malattie reumatiche o malattie a carico dei reni. Secondo la maggior parte degli studiosi non sarebbe altro che una forma attenuata di scarlattina, caratterizzata da febbre ed esantema simile a quello della scarlattina. I sintomi di questa malattia insorgono solitamente dopo circa una settimana dal contagio: febbre, arrossamento alla gola (talvolta accompagnato da placche) ed esantema, costituito da piccolissimi puntini rossi in rilievo e molto vicini tra loro. Solitamente questi puntini si limitano a colpire l'inguine e i glutei, ma talvolta possono anche comparire sul viso.
La quarta malattia si esaurisce nel giro di circa 7-10 giorni e il trattamento è a base di antibiotici, da protrarre per 10 giorni, associato ad antipiretici nel caso di febbre. A circa due settimane dalla scomparsa della malattia è consigliabile effettuare l'esame delle urine, per accertarsi che la funzionalità renale sia buona, ed un tampone faringeo che confermi la scomparsa del batterio.
Quinta malattia
Questa malattia è causata da un virus detto Parvovirus B19 ed chiamata quinta malattia perché è stata scoperta dopo le altre quattro malattie infettive tipiche dell'infanzia (morbillo, scarlattina, rosolia e quarta malattia). Si trasmette attraverso un contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto, oppure con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. Colpisce per lo più i bambini in età scolare tra i 5 e i 10 anni, soprattutto in primavera. A differenza delle altre malattie virali, la quinta malattia è scarsamente contagiosa e la fase esantematica si presenta senza essere anticipata da altri disturbi. Il periodo d'incubazione dura di solito due settimane. La malattia si manifesta con chiazze rosse e calde al tatto sulle guance, mentre il resto del volto resta pallido. In seguito le macchie si estendono al tronco, alle braccia, alle natiche e alle gambe. L'esposizione della cute ai cambiamenti di temperatura o al sole, possono favorire la ricomparsa delle macchie.
Complicazioni
Nei bambini, di solito, questa malattia passa senza lasciare conseguenze, mentre negli adolescenti e negli adulti può raramente causare artriti o dolori articolari che si risolvono però nel giro di pochi giorni. Nei bambini affetti da anemie emolitiche croniche (per esempio talassemia) il parvovirus B19 può provocare un'insufficienza grave del midollo osseo, che peggiora l'anemia (quindi il consiglio è di evitare che questi bambini vengano a contatto con i bambini affetti dalla quinta malattia). È bene poi evitare qualsiasi contatto tra le persone infette e le donne in gravidanza in quanto il virus può raggiungere il feto attraverso la placenta e causare complicazioni soprattutto nei primi mesi di gestazione.
Cura
Può verificarsi un lieve innalzamento della temperatura (15-30 per cento dei casi), ma in genere non sono necessari farmaci antifebbrili. In caso di prurito invece il pediatra può prescrivere un antistaminico, mentre i genitori possono tenere le unghie corte al bambino per evitare che grattandosi possa graffiarsi ed infettarsi la cute con batteri. Trattandosi di una malattia virale la terapia è solo di supporto.
Prevenzione
Contro la quinta malattia non esiste un vaccino, in quanto si tratta di un disturbo leggero e privo di complicanze significative.
Sesta malattia
È una malattia provocata dall'Herpes virus 6, che esiste in due forme e quindi si può contrarre due volte. È nota con questo nome perché è il sesto esantema infettivo descritto in medicina. La sesta malattia colpisce soprattutto bambini piccoli tra i 6 mesi e i 2 anni di età, ed è più frequente in autunno e in primavera, pur essendo presente nel corso di tutto l'anno. Si trasmette attraverso un contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto, oppure con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. La malattia, dopo una decina di giorni d'incubazione, inizia con febbre che scompare rapidamente dopo 3 giorni lasciando il posto all'esantema: macchioline di colore rosa pallido, a volte lievemente rialzate, che si diffondono inizialmente sul tronco e sul collo per poi passare al viso e all'attaccatura di cosce e braccia. La fase acuta dura un paio di giorni e non provoca né prurito, né desquamazione della pelle. Insieme alle macchioline compaiono altri sintomi, come arrossamento della gola, l'infiammazione delle ghiandole linfatiche nella zona della mandibola e della nuca e l'arrossamento delle congiuntive. Per la durata caratteristica, la sesta malattia è nota anche come "febbre dei tre giorni".
Complicazioni
La febbre alta può causare, nei bambini predisposti, convulsioni febbrili che si manifestano in genere con perdita di conoscenza, irrigidimento muscolare e scosse di gambe e braccia. In genere durano pochi minuti e non provocano danni permanenti, in ogni caso, in caso di convulsioni, è sempre opportuno consultare il pediatra, ma solo dopo aver prestato al bambino il primo soccorso (vedi Convulsioni febbrili).
Cura
Trattandosi di una malattia di origine virale la terapia mira a risolvere i sintomi, quindi il pediatra potrebbe prescrivere gli antifebbrili per abbassare la febbre. Inoltre è bene idratare adeguatamente il bambino.
Prevenzione
Non esiste un vaccino contro la sesta malattia, poiché si tratta di una malattia lieve, di breve durata e priva di complicazioni significative.