Morbillo
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus molto contagioso che si trasmette per via aerea. Si manifesta con febbre elevata accompagnata da una tosse insistente, scolo nasale, fastidio e bruciore agli occhi, insofferenza alla luce e macchie biancastre sulla mucosa della bocca e del palato.
Morbillo
Durante la malattia il bambino presenta una tipica eruzione cutanea (esantema), ossia alcune caratteristiche macchioline rossastre sulla cute che, a partire dal collo e dal capo, in breve tempo ricoprono tutto il corpo. Il periodo di incubazione della malattia è di circa 10 giorni: inizia all'entrata del virus nell'organismo e finisce quando compare la febbre, che di solito dura una settimana. Il bambino è contagioso fino a 5 giorni dopo l'eruzione cutanea e il massimo del contagio si ha tre giorni prima, quando si ha la febbre. Generalmente nei primi due-tre giorni la febbre tende ad alzarsi raggiungendo anche i 40° C, poi si abbassa e scompare e la tosse diventa meno forte. Dal quarto al sesto giorno le macchioline iniziano a svanire. Dopo circa altri dieci giorni il bambino è guarito. La trasmissione della malattia avviene attraverso il contatto con le secrezioni respiratorie e le goccioline di saliva, soprattutto durante l'inverno e la primavera.
La malattia colpisce principalmente i bambini tra i 3 e i 10 anni di età ed è frequente in buona parte dei paesi non industrializzati mentre è stata decisamente limitata dalla vaccinazione negli Stati Uniti ed in buona parte dei paesi europei. L'Italia subisce pesanti epidemie ogni 3-4 anni circa con decine di migliaia di casi l'anno. Oltre ad essere il paese con la più bassa percentuale di vaccinati in Europa, l'Italia esporta casi di malattia nei paesi dove la malattia è ben controllata, come negli Stati Uniti.
Complicazioni
Il morbillo è considerato la più grave tra le più comuni malattie infettive dell'infanzia a causa delle complicazioni, che sono più frequenti e gravi quanto più piccolo è il bambino: circa 1 volta su 20 ci può essere un'otite, 1 volta su 50 una polmonite, 1 volta su 1000 un'encefalite, ossia una grave infiammazione del cervello che può avere esito infausto o lasciare danni permanenti (convulsioni, sordità e ritardo mentale). Può anche accadere che a distanza di 5-15 anni dal morbillo compaia una malattia neurologica collegata al virus morbilloso.
Cura
Non esiste una cura specifica: si possono trattare i sintomi ma non la causa: quindi il pediatra può prescrivere un antipiretico per abbassare la febbre e un antistaminico se il prurito dovuto alle macchie diventa troppo fastidioso per il bambino; inoltre si può dare al bambino lo sciroppo per calmare la tosse e le gocce per gli occhi per alleviare il bruciore.
Nel corso della malattia i genitori possono alleviare il fastidio agli occhi abbassando la luce nella cameretta e tamponando gli occhi del bimbo con una garza imbevuta di acqua bollita fredda o di soluzione fisiologica. Inoltre è importante far bere il piccolo, per evitare il rischio di disidratazione. Con la febbre alta sono poi consigliate le spugnature di acqua fredda su gambe e braccia per abbassarla e non coprirlo troppo.
Prevenzione
Anche se non esiste una terapia specifica contro il morbillo, la malattia può essere prevenuta con una vaccinazione sicura ed efficace. Il vaccino contro questa malattia è costituito da un virus vivo attenuato e generalmente viene somministrato in forma combinata con quello contro parotite e rosolia. Si tratta di un vaccino altamente efficace e sicuro. Il vaccino viene somministrato attraverso un'unica iniezione sottocutanea. È possibile che 7-10 giorni dopo la somministrazione di questo vaccino il bambino possa presentare febbre e le macchioline tipiche della malattia naturale. Nel caso si presentino, questi sintomi sono lievi e scompaiono rapidamente senza alcuna conseguenza. Questo vaccino è raccomandato e circa il 60 per cento dei bambini italiani è vaccinato contro il morbillo entro i 2 anni di vita (stima sui nati nel 1996).