Bronchite
Fumo, inquinamento, inalazione di sostanze tossiche ma anche virus e batteri possono irritare i nostri bronchi, i canali che portano l'aria ai polmoni. La bronchite è un'affezione molto comune che può essere il risultato di un'infezione occasionale (bronchite acuta), o può scaturire dall'azione prolungata nel tempo di una serie di fattori che irritano la mucosa delle vie respiratorie: in questo caso si parla di bronchite cronica. La bronchite è una malattia molto diffusa che si verifica prevalentemente nei paesi industrializzati, con un'incidenza di circa 3000 casi su 100.000 abitanti, perché è causata dall'inquinamento atmosferico, ovviamente maggiore in queste aree. Oltre a chi abita in zone inquinate dalle emissioni delle industrie e delle automobili i più esposti sono bambini, anziani, fumatori accaniti (ma anche chi vive con un fumatore) e chi già soffre di malattie polmonari.
La maggior parte delle bronchiti si contrae a causa di virus o batteri, trasmessi da persona a persona attraverso il respiro. In inverno, con le finestre chiuse, è più facile che l'aria degli ambienti sia carica di germi. Inoltre, il riscaldamento eccessivo degli ambienti asciuga l'aria, rendendo più difficile per l'organismo mantenere l'umidità necessaria affinché le mucose svolgano il loro ruolo protettivo contro l'invasione di sostanze nocive. La bronchite è una malattia molto comune che può manifestarsi in forma acuta o cronica.
Bronchite acuta e cronica
La bronchite acuta di solito può essere la complicazione di un banale raffreddore o di un'influenza. A preannunciare il suo arrivo può essere un bruciore al petto, localizzato dietro lo sterno (è interessata anche la trachea). Dopo pochi giorni compare la tosse: all'inizio è secca e stizzosa, poi diventa profonda e con abbondante secrezione di catarro. In seguito all'infiammazione i bronchi si gonfiano e producono muco e pus. A volte si ha la febbre (non supera i 38,5°C e dura 3-5 giorni) e si respira con difficoltà: all'inizio in situazioni di sforzo, poi anche a riposo.
L'infezione è causata soprattutto da virus (del raffreddore e dell'influenza) ma anche da batteri. Possono favorirne l'insorgenza alcuni fattori di tipo ambientale, come l'inquinamento atmosferico, il fumo di sigaretta, il freddo intenso o anche alcune condizioni di vita sfavorevoli, come la malnutrizione e l'affaticamento eccessivo. La bronchite cronica ha una prevalenza nella popolazione generale che oscilla tra il 3% e il 7%. La malattia, nel giro di alcuni giorni guarisce, a meno che non sopravvengano complicazioni.
I sintomi più ricorrenti della bronchite cronica sono: tosse insistente soprattutto al mattino, con emissione di muco scarso o abbondante, catarro in quantità, per almeno tre mesi l'anno e per due o più anni di seguito (secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità), affanno più o meno intenso, crisi asmatiche. A causa dell'infiammazione i bronchi si restringono o rimangono ostruiti, rendendo difficile il respiro e la circolazione del sangue nei polmoni. In molti casi succede che una o più volte all'anno si verifichino episodi di riacutizzazioni con aumento della tosse e dell'espettorato. Il risultato è un ostacolo più o meno grave al passaggio dell'aria nei bronchi e nei polmoni.
A volte può coesistere un grado variabile di enfisema polmonare, lento processo di degenerazione del tessuto polmonare. In un paziente su due la bronchite cronica conduce a un'insufficienza respiratoria.
Le cause principali della bronchite cronica sono il fumo di sigaretta, il clima freddo e umido, l'inquinamento atmosferico e la protratta esposizione a gas, fumi e polveri irritanti (ne soffrono alcune categorie a rischio, come minatori, pompieri, garagisti). Rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. La bronchite cronica colpisce in Italia circa l’8,5% della popolazione (4,9 milioni di individui).
Difendere i bronchi
Come salvaguardarli per evitare che una banale infiammazione si trasformi in un disturbo più fastidioso? Ecco alcuni consigli utili:
- non sottovalutare il banale raffreddore o l'influenza, spesso anticamera della bronchite acuta: essere prudenti e tempestivi nel trattamento può impedire l'estendersi dell'infiammazione ai bronchi
- non uscire quando la temperatura è rigida: potrebbe scatenare una crisi asmatica
- inspirare sempre dal naso ed espirare dalla bocca con le labbra socchiuse
- tenere un umidificatore soprattutto in camera da letto durante la notte
- non fumare
- bere abbondanti liquidi
- chi è colpito dalla bronchite cronica deve eliminare le condizioni ambientali dannose per i bronchi, adottando misure di protezione dagli inquinanti ambientali e irritanti (mascherine nel traffico intenso, sistemi di aerazione negli ambienti di lavoro, ecc.)
- fare ogni autunno la vaccinazione antinfluenzale
- svolgere regolare attività fisica
- evitare l'eccesso di peso
- eseguire la ginnastica respiratoria
- non abusare di farmaci tranquillanti o ipnotici: deprimono la respirazione.
Quando rivolgersi al medico
Il medico va chiamato nei seguenti casi:
- se colpisce anziani o persone che soffrono di altre malattie polmonari
- se compare l'affanno o un dolore al petto
- se si ammala un bambino di età inferiore ai cinque mesi e ha raffreddore e tosse, anche se senza febbre
- se dopo tre giorni dall'insorgenza di una bronchite acuta non si notano segni di miglioramento
- se nel muco si notano tracce di sangue
- se la febbre supera i 38,5°C
- se la tosse è molto intensa
- se si ravvisano i sintomi della bronchite cronica.