Puntura di zecca: quali sono le conseguenze?

Le zecche sono degli artropodi (acari che appartengono alla classe Arachnida come i ragni e gli scorpioni), parassiti esterni, dalle dimensioni di qualche millimetro e dal colore scuro. Il loro ciclo biologico si sviluppa in più fasi (uovo, larva, ninfa, adulto) che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite oppure su più animali ospiti; parassitano tipicamente i cani ma possono trovare "ospitalità" anche su gatti, ovini, bovini, equini, ratti ed occasionalmente anche sull'uomo. Si nutrono succhiando sangue ma possono sopportare anche lunghi periodi di digiuno e condizioni ambientali sfavorevoli vivendo libere nei boschi, in particolare ai margini dei boschi dove la vegetazione è medio bassa e l'erba è incolta; prediligono un clima fresco e umido ma possono trovarsi anche in zone dal clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada.

In Italia sono presenti due famiglie di zecche quella delle Ixodidae, dette zecche dure perché provviste di uno scudo di chitina e quella delle Argasidae, dette zecche molli perché sprovviste dello scudo.

Le zecche sono per la maggior parte diffuse nelle aree rurali e silvestri ma anche nelle città possono trovare ambienti dove sopravvivere (parchi, giardini, zone con erba incolta) per cui il numero di questi artropodi nei centri abitati può essere notevolmente ridotto rimuovendo le foglie secche dalle strade, tenendo puliti prati ed aiuole, evitando di accastare la legna sui muri delle case. Da non sottovalutare inoltre il fatto che l'aumento del numero dei volatili nelle nostre città ha favorito il proliferare della zecca molle del piccione.
Il rischio di essere punti da una zecca è più basso in inverno (ma se la stagione è particolarmente temperata il rischio sale) mentre aumenta nel periodo tra la primavera e l'autunno: con la bella stagione le zecche vanno in cerca di un ospite da parassitare e quindi da aprile ad ottobre si può cadere più facilmente vittima della puntura di zecca.
Le zecche conficcano il loro apparato boccale nell'ospite e cominciano a succhiare il sangue; questa operazione è generalmente indolore perché le zecche emettono una sostanza ad azione anestetica.

Da sapere
La puntura della zecca non è di per sé pericolosa ma il rischio è legato al fatto che questi parassiti costituiscono i vettori per diversi microrganismi patogeni: di conseguenza il pericolo per l'uomo è rappresentato dalla possibilità che la zecca possa trasmettergli diverse infezioni di natura virale, batterica e protozoaria, alcune di natura anche importante.
Tra le malattie che le zecche possono trasmettere più frequentemente alle nostre latitudini rientrano: la borrelliosi di Lyme, l'ehrlichiosi, la meningoencefalite da zecca (detta anche TBE) e la rickettiosi.
Il rischio di contrarre una malattia è molto minore se la zecca viene rimossa entro le 24 ore.

Trattamento
L'operazione di estrazione non va effettuata a mani nude ma indossando un paio di guanti. La zecca non va strappata, né schiacciata né estratta con l'aiuto del calore ma va rimossa con una pinzetta posta il più possibile vicino alla cute effettuando una trazione decisa verso l'alto e contemporaneamente una leggera rotazione. Se una parte del suo apparato boccale (rostro) rimane all'interno della cute va estratto con un ago sterile.
Dopo la rimozione della zecca occorre disinfettare la parte. Possono essere applicati antibiotici ad uso locale, si sconsiglia di utilizzare acetone, ammoniaca, cloruro di etile, etere, cloroformio. Se non si è sicuri di effettuare una manovra corretta di estrazione è opportuno rivolgersi al medico, ad una guardia medica o ad un pronto soccorso.
Alla rimozione della zecca deve seguire un periodo di osservazione di almeno un mese durante il quale bisogna verificare se compare un arrossamento nella zona della puntura e se si manifestano dei sintomi simil-influenzali: in caso positivo è necessario rivolgersi tempestivamente al medico facendogli presente che si è stati punti da una zecca.
Durante il periodo di osservazione bisogna evitare di assumere antibiotici per via generale perché potrebbero mascherare i segni di un'eventuale infezione e quindi ritardare la diagnosi di una possibile patologia.

Prevenzione
Esistono delle precauzioni comportamentali che riducono sensibilmente la possibilità di venire a contatto con le zecche e perlomeno di individuarle prontamente per poterle rimuovere nel più breve tempo possibile. Quando ci si appresta a recarsi in zone a rischio è opportuno indossare abiti chiari sui quali le zecche possono essere viste con facilità, scegliere pantaloni lunghi ed indumenti dalle maniche lunghe e calzare scarpe chiuse ed alte sulle caviglie. Le parti scoperte del corpo possono essere protette con uno dei prodotti repellenti contro gli insetti disponibili in commercio anche se sono di efficacia limitata nei confronti delle zecche.
Si consiglia di camminare sempre al centro dei sentieri evitando zone in cui l'erba è alta. Terminata l'escursione è opportuno effettuare un'accurata ispezione di tutto il corpo, incluso il cuoio capelluto, facendosi magari aiutare da un'altra persona per accertare l'eventuale presenza di zecche anche in parti difficili da esaminare (ad esempio la schiena). I parassiti eventualmente presenti sulla pelle e sugli abiti devono essere tempestivamente rimossi. Gli animali domestici dovrebbero essere trattati periodicamente con prodotti anti-zecche.