Disinfezione
Amuchina, brand storico italiano, si è affermato negli anni sinonimo di disinfezione e nel 2020 è divenuto protagonista di un momento storico nel quale la disinfezione è uno strumento fondamentale e imprescindibile per la lotta quotidiana al Coronavirus.
La formulazione originale è stata brevettata nel 1923 dall’ingegnere Oronzio De Nora che scoprì le proprietà disinfettanti dell’ipoclorito di sodio. La caratteristica fondamentale di Amuchina è la sua efficace azione disinfettante contro batteri e virus.
Amuchina è stata al fianco delle persone in diverse emergenze sanitarie. Dopo l’uso contro la tubercolosi negli anni 30, durante la Seconda Guerra Mondiale fu impiegata nella disinfezione dell’acqua da bere. Negli anni ’50-’70 diventò il prodotto più utilizzato negli ospedali per la disinfezione delle macchine per dialisi e per la dialisi peritoneale. Negli anni ’80, dopo l’epidemia di colera del Sud Italia, Amuchina divenne il disinfettante più usato per la disinfezione dell’acqua da bere e soprattutto di frutta e verdura. Nel 2000 il marchio è stato acquisito da Angelini.
Con la pandemia del 2020 e l’indicazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ad igienizzare frequentemente le mani (e le superfici), i prodotti Amuchina hanno conosciuto un boom di richieste tali da spingere Angelini Pharma ad aumentare la propria capacità produttiva, con uno sforzo senza precedenti dei collaboratori impegnati sia nello stabilimento di Ancona, dove si produce Amuchina Xgerm, sia in quello di Casella (Genova), dove si producono molte altre referenze della linea Amuchina. La produzione negli stabilimenti è quasi raddoppiata con turni di 24 ore al giorno per 7 giorni su 7.